10 aprile 2014 – Trattamento del mascellare superiore posteriore atrofico

Dott. Agostino Scipioni

Roma
10 Aprile 2014
Ore 20.00

Sede
NH Hotel
Corso Italia, 1

Agostino ScipioniDott. Agostino Scipioni – Diplomato in Odontotecnica, laureato in Medicina e Chirurgia e specializzato in Odontoiatria. Socio fondatore della S.I.D.P. (Società Italiana di Parodontologia) e della S.I.E. (Società Italiana di Endodonzia) e G.I.C.C. (Gymnasium Interdisciplinare Cad-Cam). Socio attivo A.A.O.(American Academy of Osseointegration). Relatore in numerosi Congressi Internazionali in Europa e USA. Ha pubblicato numerosi lavori scientifici su riviste nazionali ed internazionali. Co-autore dei libri: “Implantologia Orale” ed “Implantoprotesi. Il ripristino dell¢omeostasi orale tramite restaurazioni singole” per le Ed. Martina di Bologna. Ha svolto attività didattica presso le Università di Roma “Tor Vergata”, Chieti “G. D Annunzio” e Milano “San Raffaele“. Libero professionista in Roma con attività dedicata alla Chirurgia Orale, Implantologia, Parodontologia e Chirurgia Endodontica.

Nella maggior parte dei casi l’anatomia dell’osso alveolare del mascellare superiore posteriore presenta un’ampiezza grande ma altezza ridotta. In seguito alla perdita degli elementi dentali questa situazione anatomica si accentua. Per poter inserire gli impianti in queste posteriori occorre aumentare la cresta in senso verticale. Questo aumento si può ottenere in tre diversi modi: invadendo la cavità sinusale (rialzo del pavimento del seno o SSC), ricostruendo la cresta in senso coronale oppure le due tecniche associate. Il rialzo del pavimento del seno può essere eseguito con due modalità diverse: con approccio laterale o crestale. Noi tratteremo quello con approccio crestale sia per il piccolo che per il grande rialzo.

Agostino Scipioni non è solo un maestro che ha regalato conoscenza a chi ha avuto la fortuna di seguirlo, è anche l’espressione di una ricerca continua nell’ambito implantologico che lo ha portato a rivoluzionare le tecniche tradizionali. Il suo percorso professionale ,in continua evoluzione, ha l’obiettivo della ricostituzione dell’anatomia mancante utilizzando i volumi ossei residuati dopo la perdita degli elementi dentari attraverso delle raffinatissime tecniche di espansione delle creste alveolari o di sollevamento del pavimento del seno mascellare. Queste tecniche orientate a posizionare gli impianti dove erano i denti prima dell’atrofia ossea e ad ottenere contestualmente un incremento dei tessuti molli perimplantari prevedono un utilizzo limitatissimo di biomateriali. In tempi di Tsunami, invasione di polveri biologiche, superfici trattate e maltrattatela serietà ed il rigore di Agostino possono rappresentare un’ancora di salvezza sia per noi che navighiamo da anni nelle tormentate acque del pianeta implantologia che per i giovani che si apprestano a farlo.

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